Content

La street photography, una riflessione sul genere e sugli sviluppi recenti nell’era dei social network, aspetti giuridici e significato delle “foto rubate” per strada

Tuesday 3 July 2012

Sul portale di Fotografia&Informazione, una risorsa molto importante per riflettere sul ruolo della fotografia nella società attuale, si fa il punto su un genere fotografico che ha fatto la Storia della Fotografia, oggi che la possibilità di ripresa fotografica e la diffusione delle immagini è tanto capillare quanto scarso il valore storico che queste conserveranno.

Sottolinea correttamente Vincenzo Cottinelli quanto sia sempre più frequente un atteggiamento di resistenza o anche di violenza da parte di chi, in luogo pubblico, vede nel fotografo un aggressore da fermare, cui proibire la ripresa, considerata come una illecita intrusione nella vita privata del cittadino. Come sembri riemergere una concezione rozza, primitiva, superstiziosa della fotocamera come strumento che ruba l’anima.

Eppure oggi tutti fotografano, nella più totale ignoranza della storia della Fotografia; tutti mostrano cumuli di immagini private in quel grande “bar all’aperto” che è Facebook, ma nessuno sembra accettare che qualcuno voglia seriamente fotografare la vita della comunità, come facevano la Street Photography, il fotoreportage sociale, nati in America e in Francia e diffusi in tutto il mondo sull’onda delle straordinarie storie visive raccontate da William Klein, Robert Frank, Eugene Smith, Henri Cartier-Bresson, Robert Doisneau, per citare solo i più pubblicati.

Grazie ai loro scatti sappiamo come erano i nostri genitori, come eravamo noi da piccoli, come erano la vita e il costume nella realtà sociale. Nel futuro, forse si conoscerà solo come erano i nostri set, i nostri spettacoli, le inaugurazioni di boutiques, le sfilate di moda.

 LEGGI L’ARTICOLO NEL SITO >>>

Contact Form

Name

Email *

Message *